“Siamo dei dilettanti!” “Rischi grosso con noi!” “Quello che pensi non ci interessa!”
Vuoi davvero far dire questo al tuo sito web in inglese?
Ma no, certo che non lo vuoi, lo so.
Ma è esattamente così che viene percepito da un madrelingua inglese – se non è ben scritto, cioè.
Il tuo sito web è la tua vetrina online, il percorso che i tuoi clienti virtuali intraprendono per conoscerti. Dice “guardami!”
Quindi dovrà assolutamente fare colpo su di loro.
Ciò significa che gli errori grammaticali sono vietati (“at the beginning age ’70, it was built the thermal park, which in years keeps the originary structure.”). Idem per frasi fatte trite e ritrite (“land of contrasts”). Lo stesso vale per allusioni non volute (“feel the call of nature!”) e ambiguità involontarie (“we have visits to the cemetery where Liszt is buried daily”), che spingeranno i tuoi potenziali clienti a gettarsi, ridacchiando, tra le braccia dei tuoi concorrenti.
A meno che tu non affidi il tuo sito web a un traduttore e copywriter madrelingua professionista che sappia scegliere le giuste parole in inglese per dire quello che vuoi, allora è come se buttassi le tue vendite giù dalla finestra. È quello che molte aziende italiane stanno facendo, proprio in questo momento.
Non essere una di loro.
Per fortuna, è una trappola che può essere facilmente evitata.